Sebastiano Vilella - Lontano lontano

 


Lontano lontano
Sebastiano Vilella
NPE, 2024

I personaggi che hanno caratterizzato la lunga carriera fumettistica di Sebastiano Vilella giungono ciascuno a modo suo in una villa isolata circondata da una fitta vegetazione. C'è chi come il musicista Satie (da "L'armadio di Satie") attraversa un varco al di là di un armadio; chi some il pittore Giorgio De Chirico (da "Interno metafisico con biscotti") si limita a passeggiare in un ambiente metafisico che all'improvviso si trasforma nel viale della villa; chi come il commissario Grimaldi è portato in auto dal suo autista in maniera concreta e oggettiva, come si addice a un investigatore.
Questi a altri personaggi si riuniscono nella villa dove Sebastiano Vilella, il loro autore, scriveva e disegnava i fumetti, e dove è caduto in una specie di stato di morte apparente.
Tutta l'opera si rivela una metanarrazione nella quale l'autore fa il punto della situazione su quella che è stata la sua carriera e si chiede se ci sarà una prosecuzione. Si rappresenta in quello stato perché una prosecuzione non sembra essere all'orizzonte, e la morte apparente rappresenta probabilmente il blocco dello scrittore.
Sul piano figurativo l'inquietudine del fumettista è trasmessa dalle tonalità scure e dalle numerose tavole nelle quali gli alberi che circondano la villa sono scossi da un vento fortissimo.
Ho la sensazione che "Lontano lontano" sia soprattutto un libro da sfogliare, e che Vilella non abbia voluto lasciare al lettore tanto una storia con un intreccio e delle spiegazioni dettagliate quanto piuttosto delle tavole da osservare, che oscillano fra le pagine più fumettistiche nelle quali ha recuperato i suoi tratti del passato e certe illustrazioni a doppia pagina che invece smettono quasi di essere fumetto per diventare il classico dipinto, l'altro mezzo espressivo praticato dall'autore.

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