Manuele Fior - Celestia

 


Celestia
Manuele Fior
Oblomov, 2019-2020
Edizione in due volumi. Successivamente è stata pubblicata un'edizione integrale in un unico volume con una nuova copertina.

Ambientato in un futuro imprecisato nel quale la penisola italiana è stata attraversata da un popolo invasore, Celestia di Manuele Fior è un fumetto fantascientifico che si svolge nella città conosciuta nel mondo reale come Venezia, e che nell'opera è stata ribattezzata con il nome che dà il titolo al libro.
Celestia non è un nome del tutto fantastico, in quanto nella Venezia reale, nella parte orientale della città, esiste il Campo de la Celestia, mostrato anche nel secondo volume del fumetto. Più in generale, i luoghi della città sono conservati nel fumetto, a eccezione del ponte che collega Venezia con la terraferma, che nel mondo di finzione non esiste più a causa di un'esplosione. Appartiene invece alla finzione un'immensa costruzione rossa situata sulla terraferma, che è presentata come un castello e che forse potrebbe avere origine da una trasfigurazione del petrolchimico di Marghera.
In questo strano mondo post-apocalittico Celestia, che versava in stato di abbandono, è stata ripopolata da chi è scappato dalla terraferma per sfuggire agli invasori. E' nella città millenaria che prende avvio il fumetto, con protagonisti un ragazzo con il volto truccato da Pierrot e Dora, personaggio di Fior già visto ne L'intervista.
Celestia è il tentativo di Fior di coniugare la propria poetica indirizzata verso l'intimismo con un retroterra di letture che vanno ben aldilà dell'orientamento dato alle sue opere. Se come autore Fior è sempre stato propenso a scavare in personaggi immersi nel quotidiano, come lettore ha affrontato la fantascienza, e in Celestia ha provato a mettere in contatto queste due modalità del racconto.
Non so se ho preso un abbaglio, ma Celestia, dove appaiono dei ragazzi con poteri psichici, mi ha fatto pensare ad Akira. Invece in un'intervista (su Doppiozero) Fior ha parlato esplicitamente degli X-Men. In questa alchimia non c'è solo una fusione fra la propria voce di autore e il proprio retroterra di letture, ma anche un'esplorazione di come può trasformarsi la fantascienza quando viene trasferita da ambienti grandiosi e avveniristici come le megalopoli di Tokyo e New York a un luogo più tradizionale e ancorato al passato, quale è la città di Venezia.
Celestia è il frutto dell'applicazione di temi fantascientifici alla poetica di Fior e a un'ambientazione legata al passato, poco futuribile. In questo esperimento Fior ha ripreso le tematiche della difficoltà di comunicazione intergenerazionale e della lotta delle nuove generazioni per conquistare una propria voce, costruendo un mondo frammentato nel quale ogni personaggio lotta per darsi un senso. La città, in questo contesto, è anche un tessuto insopprimibile con cui le nuove generazioni devono fare i conti: possono provare a fuggire per finire in luoghi sconosciuti e straordinari, come fanno Pierrot e Dora, ma non riescono a lasciarsela completamente alle spalle, e alla fine ritornano. Non è un caso che Pierrot si senta spaesato quando l'acqua gli cancella il trucco con cui aveva dipinto il volto da maschera tradizionale.

 

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Recensione di Hypericon

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