Hypericon

 


Manuele Fior
Hypericon
Coconino Press, 2022

Con Hypericon, pubblicato da Coconino Press nel 2022, Manuele Fior ritorna, perlomeno artisticamente, a Berlino, città in cui aveva vissuto alla fine degli anni Novanta, più o meno lo stesso periodo di tempo in cui è ambientato il fumetto (che daterei 2000-2002, sebbene gli altri recensori e la casa editrice collochino l'azione alla fine degli anni Novanta).
La protagonista del fumetto è Teresa, una giovane ricercatrice universitaria che si reca a Berlino per curare una mostra su Tutankhamen. Appena giunta nella città conosce Ruben, un figlio di papà che gioca a fare il finto alternativo vivendo nelle case occupate e allo stesso tempo ricevendo bonifici periodici dal padre notaio, e fra i due nasce subito un legame.
Il fumetto è imperniato su Teresa, la cui storia d'amore con Ruben attraversa con delicatezza le pagine dell'opera, in un caleidoscopio di sfumature che vanno dai primi approcci diffidenti al sesso, dagli istanti romantici ai litigi, senza che l'autore perda mai le redini di una narrazione pacata guidata in particolar modo dalla colorazione tenue e compassata.
Teresa è immersa negli studi sull'antico egitto, e questo forte interesse si riverbera sulla sua quotidianità. Da "Hypericon" esce il ritratto di una donna che non rinuncia a vivere il "qui e ora", pur essendo immersa in uno studio che avvolge la sua mente e i suoi pensieri. L'interesse di Teresa per l'antico Egitto viene fatto entrare prepotentemente nel fumetto da Manuele Fior innanzitutto attraverso la lettura da parte della ricercatrice del resoconto con cui l'archeologo Howard Carter descrisse la scoperta della tomba di Tutankhamen nel 1922. La lettura del resoconto è rappresentata attraverso varie tavole ambientate nell'Egitto dell'epoca, nelle quali l'egittologo trova la tomba del faraone nella Valle dei Re, accompagnate da brani del libro di Carter.
L'interesse di Teresa per l'antico Egitto è manifestato anche attraverso dialoghi in cui la ragazza esprime la sua passione per l'argomento. In un'occasione Ruben propone a Teresa, che soffre di insonnia, di curarsi con tisane di iperico, la pianta medicinale che dà il titolo al fumetto. Senza saperlo il ragazzo nomina un fiore che era stato trovato da Howard Carter nella tomba scoperta nel 1922, appoggiato sul corpo di Tutankhamen.
Ma è un altro il collegamento involontario fra antico Egitto e presente che caratterizza ancora più a fondo il fumetto. Nel corso dell'opera Teresa spiega che secondo gli egizi il futuro era alle spalle (perché non poteva essere visto: quindi dietro la testa) mentre il passato era davanti (perché ciò che è successo è davanti agli occhi), contrariamente alla concezione moderna secondo cui il passato è dietro (perché è qualcosa che ci si è lasciati dietro) mentre il futuro è davanti (perché è qualcosa verso cui ci si dirige). Nel seguito del fumetto, tuttavia, succede una cosa sconvolgente: gli attentati dell'11 settembre 2002 al World Trade Center di New York. La scossa provacata dall'attentato è comunicata da Fior attraverso due vignette consecutive a tutta tavola, che per un attimo stravolgono l'andamento piuttosto costante ed equilibrato di Hypericon. Nel fumetto non viene detto, e sono io a interpretare: gli attentati provocano un capovolgimento del modo di vedere passato e futuro, facendo emergere la concezione egizia secondo cui il passato è davanti agli occhi. Davanti agli occhi, dopo gli attentati, c'è il passato delle Torri Gemelle che vengono colpite dagli aerei e crollano.
Hypericon oscilla dall'antico Egitto alla contemporaneità, mettendo in scena la storia di una piccola donna che si intreccia e si fonde con una Storia maestosa e millenaria, facendone emergere paure e debolezze ma anche la forza di dirigersi verso un futuro privo di certezze.

 

Inoltre:

Recensione di Celestia.

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