Peanuts vol. 1

 


Peanuts vol. 1
KaBOOM (BOOM! Studios), 2012

Benché la serie Peanuts di Charles M. Schulz sia nata come striscia per i quotidiani, nel corso degli anni i fumetti di Charlie Brown e Snoopy non sono rimasti confinati sui giornali. Fin dagli anni Cinquanta sono uscite su vari comic book storie di più ampio respiro rispetto alle classiche strisce di quattro vignette. Si trattava di storie brevi di una manciata di tavole che, seppur non particolarmente lunghe, davano occasione agli autori di sviluppare fumetti più lunghi rispetto a quelli consentiti da una striscia quotidiana.
E' a questa tradizione che si è rifatta la casa editrice BOOM! Studios, con il suo marchio di fumetti per bambini KaBOOM!, quando nel 2011 ha dato alle stampe una prima miniserie in formato comic book interamente dedicata ai Peanuts. Questa serie di cinque numeri (seguita l'anno dopo da un'altra collana di più lunga durata) ha ospitato fumetti brevi di Snoopy & C. realizzati da autori contemporanei, oltre alla riproposizione di una manciata di tavole domenicali classiche di Schulz. Tutti i fumetti ospitati nei cinque numeri della miniserie sono poi stati riproposti in un libro uscito nel 2012.
L'autrice che ha firmato il maggior numero di storie brevi apparse in questa antologia è la sceneggiatrice e disegnatrice Vicki Scott. Hanno contribuito anche gli sceneggiatori Shane Houghton (con quattro storie) e Alexis E. Fajardo (con una storia), i disegnatori Matt Whitlock e Bob Scott (con quattro storie a testa) e gli autori completi Justin Thompson e Ron Zorman (con una storia a testa).
Senza soffermarsi su ogni singola storia, è possibile fare un paio di osservazioni sui vari fumetti nel loro complesso. Innanzitutto si può notare come in sede di sceneggiatura gli autori abbiano attinto ad alcuni tropi ricorrenti della striscia di Schulz (è ricchissima e ce ne sono un bel po'), utilizzandoli per ricamare delle storie di ampio respiro. Ne sono nati dei fumetti che da un lato hanno una sorta di famigliarità e continuità con la striscia classica, ma dall'altro lato sono caratterizzati da novità e freschezza grazie allo sviluppo su più pagine.
Una divertente eccezione a questo ricorso ai tropi ricorrenti sono le storie in cui un personaggio spiega ai lettori come disegnarne un altro (ce ne sono due: una con Lucy che insegna a disegnare Charlie Brown e l'altra con Linus che spiega come tratteggiare Lucy). Oltre a fare una vera e propria lezione di disegno, il personaggio di turno rende movimentato il fumetto facendo dei commenti cattivi sul personaggio che sta insegnando a disegnare.
L'altra considerazione riguarda l'aspetto grafico dei fumetti. Se la striscia originale era appiattita su due dimensioni, le nuove storie acquistano profondità. La forma appiattita funzionava con la striscia perché durava solo quattro vignette: Schulz non doveva tenere il lettore incollato alla storia per svariate pagine. Con l'allungamento del fumetto è diventato naturale per gli autori cercare anche profondità.
Ne sono nate delle ottime storie, attente a rispettare i personaggi e la striscia classica, ma non per questo imbalsamate e prive di una loro anima.

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