Vittorio Giardino - Little Ego
Vittorio Giardino
Little Ego
1983-1989
Little Ego di Vittorio Giardino si colloca a metà strada fra la parodia e l'omaggio al "Little Nemo in Slumberland" di Winsor McCay, la celebre serie a fumetti di inizio Novecento con protagonista il piccolo Nemo, un bambino che viveva avventure oniriche e fantastiche al termine della quali si svegliava cadendo dal letto. Come in "Little Nemo", Ego fa dei sogni che si concludono con un risveglio nell'ultima vignetta, con la differenza che la protagonista del fumetto di Giardino è una donna adulta e le sue avventure sono sottilmente erotiche.
Fra le due opere c'è anche una differenza di linguaggio del fumetto. "Little Nemo", essendo pubblicato originariamente sui quotidiani, era composto da storie autoconclusive di un'unica tavola, che occupava un'intera pagina di giornale e poteva quindi svilupparsi su molte vignette, anche in verticale. "Little Ego" era invece destinata a riviste dal formato un po' più piccolo (Glamour e poi Comic Art) che mettevano però a disposizione più pagine per la singola storia. Si tratta di una piccola differenza che in qualche modo incide sull'estetica delle tavole.
A proposito dell'estetica, va osservato un interesse di Giardino per l'opera di McCay dal punto di vista dello stile grafico. Di per sé Giardino è un disegnatore dal tratto raffinato, che come André Juillard (suo parente stretto, graficamente parlando) rielabora a modo suo la linea chiara francese. Con questo omaggio a "Little Nemo", il fumettista bolognese risale a un'altra corrente che ha influenzato il suo stile, McCay e il Liberty.
Dai fumetti di McCay, Giardino prende anche una sorta di leggerezza eterea, rinunciando alla solidità della trama a favore della volatilità del sogno. Il risultato è un fumetto più da guardare che da leggere, in tavole dalle quali traspare un erotismo leggero e candido.
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